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Quale materiale scegliere per il tuo packaging?

Conservare al meglio e il più a lungo possibile le proprietà e le caratteristiche di un prodotto è la prerogativa principale di qualsiasi imballaggio, soprattutto se serve in ambito alimentare o farmaceutico. Questo affinché si rispettino particolari criteri in termini di igiene e sanità, atti a tutelare la salute del consumatore. Inoltre, essendo il marketing un aspetto centrale dietro l’acquisto da parte del consumatore finale, qualsiasi packaging deve cercare di attirare l’attenzione del cliente attraverso una confezione che comunichi i valori dell’azienda e al tempo stesso promuova la bontà del prodotto stesso.
Nella praticità, però, quale materiale è più adatto a rispettare tutte queste necessità? Di queste parleremo nei paragrafi che seguono, andando a conoscere e a descrivere le soluzioni più adatte allo scopo.

Le caratteristiche del packaging perfetto

Qualsiasi materiale si scelga per il proprio packaging, questo deve garantire tutta una serie di caratteristiche, soprattutto se contiene prodotti alimentari, come farine, snack o integratori. Infatti, il packaging è la barriera per eccellenza tra la propria merce e l’esterno e deve assicurarne l’arrivo nella migliore qualità possibile nelle mani del consumatore finale.
In termini di funzionalità e di regolamenti dovrebbe:

possedere una buona resistenza nel tempo, per preservare il contenuto e favorirne al tempo stesso la fruizione: in questo senso, un materiale che può essere soggetto ai processi di termosaldatura ad alte temperature assicura che le buste siano perfettamente sigillate e che sopportino frequenti manipolazioni;

preservare le proprietà organolettiche del prodotto: a questo scopo si possono anche applicare, a diverse tipologie di materiali, delle zip apri-e-chiudi, per rendere agevole l’accesso al prodotto e preservarne le proprietà nel tempo, impedendo che l’aria e l’umidità entrino all’interno. Se poi i prodotti necessitano di particolari regimi di conservazione, diversi packaging possono essere sottoposti al processo di sottovuoto durante il confezionamento;

non rilasciare componenti tossiche: questo è ottenibile utilizzando inchiostri e materie prime idonee al contatto con i prodotti, che non vadano minimamente ad alterarne l’odore, il sapore e la composizione.

Inoltre, bisognerebbe scegliere un packaging che:

mostra in evidenza tutti gli elementi per poter tracciare facilmente la filiera produttiva;

possiede certificazioni che attestino il rispetto delle normative vigenti. Nel caso di prodotti alimentari, si parla nella fattispecie delle norme MOCA e del Regolamento CE 1935/2004, il quale vigila sulla sicurezza e sulla tracciabilità degli alimenti all’interno dell’Unione Europea;

riporta in maniera chiara le istruzioni di utilizzo dei prodotti, in modo che il cliente finale sia informato correttamente e possa consumare gli alimenti senza nuocere alla propria salute.

I materiali più usati per creare un packaging

A questo proposito, tra le materie che vengono maggiormente utilizzate per realizzare doypack, buste e in generale imballaggi, abbiamo:

l’alluminio, il quale assicura un perfetto isolamento termico, impedendo ai raggi ultravioletti di penetrare all’intero della confezione e di conseguenza di alterare le proprietà dei prodotti, favorendone il deperimento;

la carta, materiale riciclabile e perciò a basso o addirittura nullo impatto ambientale, adatto perciò a intercettare una clientela sensibile alle tematiche green;

la plastica, anch’essa spesso di origine riciclata, la quale rappresenta la soluzione più utilizzata. Questo poiché rappresenta un compromesso perfetto tra la personalizzazione estetica del packaging e la sua funzionalità: infatti da un lato garantisce protezione contro ossigeno e umidità, i principali responsabili dei fenomeni ossidativi, mentre dall’altro fornisce una solida base su cui inserire finiture lucide, opache, metallizzate, o ancora finestrature trasparenti, che consentono al cliente di vedere il contenuto della confezione.

Ogni materiale, come abbiamo visto, si adatta maggiormente a prodotti ed esigenze diverse. Proprio per questo, con Flexie è possibile scegliere tra nove materiali, di cui tre riciclabili e due con alluminio, per un perfetto isolamento termico: in questo modo, non si va mai a sacrificare la qualità finale sia dell’imballaggio sia del contenuto al suo interno.
Le nostre buste, doypack e piatte, infatti, si adattano perfettamente a diversi tipi di prodotti, anche alimentari, come snack, farine, integratori, preparati o prodotti bio. Inoltre, con la consegna priority si può ricevere il necessario per le esigenze di produzione in massimo 10 giorni lavorativi e, grazie alla stampa multisoggetto, è facile creare diverse linee di prodotto, personalizzate con grafiche e colori differenti, per un risultato ancora più in linea con il proprio target.

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